Fonte: Avvenire – 31 Maggio 2023
PAROLIN: IL PAPA A MONTEVERGINE?
NON PERDIAMO LA SPERANZA
di Floriana Guerriero
« e radici cristiane devono animare il nostro
impegno civile. L’unità non è uniformità, non dobbiamo aspirare ad essere uguali, le differenze non devono essere fonte di conflitto ma ricchezza per tutti. Di qui la nostra preghiera allo Spirito Santo perché converta i cuori di chi governa”. E’ il cardinale Pietro Parolin, legato pontificio, ad inaugurare l’anno giubilare a MONTEVERGINE in occasione dei 900 anni del santuario. Una celebrazione che chiama a raccolta fedeli da tutta Italia ma non dimentica il dramma dell’Ucraina e le sofferenze delle fasce sociali più deboli. Ad accompagnarlo l’abate ordinario dell’abbazia territoriale di Subiaco, Mauro Meacci e l’abate ordinario dell’abbazia territoriale di Santa Maria di Monte Oliveto Maggiore Diego Gualtiero Rosa. “La Chiesa non ha tutte le soluzioni — prosegue Parolin – anche se si sforza di trovare le strade del dialogo. Tuttavia, può partire da valori come la cura e l’accoglienza. di qui la volontà di essere vicini a chi vive una condizione di precarietà e deve fare i conti con problemi quotidiani”. Sul possibile arrivo di Papa Francesco spiega che ‘Per quest’anno ha in programma altri viaggi ma non perdiamo le speranze”. Ricorda di essere tornato qui dopo due anni ma di aver potuto, questa volta “gustare in funicolare la bellezza della terra irpina e la genuina devozione di questo popolo”. Nel ricevere la cittadinanza onoraria di Mercogliano dal sindaco di MONTEVERGINE Vittorio D’Alessio sottolinea come “C’è un pericolo nel consegnare le chiavi della città a qualcuno. che possa entrare in qualsiasi momento in casa ma io so che qui sarò sempre accolto con calore. La mia devozione alla Vergine viene rafforzata da questo nobile attestato. Mi sento ancora più legato a questa abbazia”. Rivolge il suo saluto speciale al corpo diplomatico dei paesi del mondo “che hanno accolto famiglie di campani, portandovi la fede per la Madonna”. Per lui l’abbraccio dell’abate Riccardo Guariglia che accoglie Parolin “come nostro concittadino” e gli chiede di “portare a Papa Francesco l’eco della nostra fede e della nostra gioia”.
E’ il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca a sottolineare la volontà di essere al fianco dell’abbazia “in quest’anno giubilare che vuole essere un momento di spiritualità che offriamo a tutti il mondo”. Ricorda come la “fede per la Madonna di MONTEVERGINE è cresciuta nel ricordo degli emigranti. che hanno sempre guardato a MONTEVERGINE come a un faro, come a un simbolo delle radici da tenere vive”. E sono di nuovo la guerra e gli orrori del presente a ritornare nei discorsi. Ribadisce “che c’è bisogno di qualcosa di più della politica e della burocrazia. serve piuttosto un’ispirazione religiosa come quella della Vergine Madre che possa segnare l’animo di chi governa e porre fine alle morti nel Mediterraneo, a questo bagno di sangue in Ucraina, ritrovando le radici dei nostri padri e riscoprendo un messaggio di pace”. Quindi rivolge il suo saluto al prefetto di Vercelli Lucio Parente, simbolo di “quella solidarietà nazionale necessaria tra Nord e Sud. Anche in questo l’ispirazione verginiana sarebbe utile”.
Il ministro dell’interno Matteo Piantedosi ricorda il legame con questi luoghi che “ha radici profonde” per sottolineare. infine. il messaggio di convivenza tra i popoli che arriva dal santuario “un monumento all’etica di servizio, riferimento per chi si riconosca nell’appartenenza ai valori democratici. E’ San Benedetto a giungere qui, seguendo l’esempio di San Guglielmo. Fonda la regola in un momento difficile per l’Occidente, qui, nel centro del Mediterraneo, verranno gettati i semi di un modello di comunità basato sulla centralità della persona, dal forte significato politico e attuale in un momento come questo. di svilimento della cultura cristiana. San Benedetto affermerà un micro
sistema sociale che rappresenta la formula più evoluta della convivenza cristiana”. Ribadisce l’attualità del “suo invito ad accogliere gli uomini come sono, tenendo conto dei vulnerabili, valorizzando le loro disuguaglianze nel sapere, nell’intelligenza. nella resistenza fisica. affidandole ad una guida saggia come quella dell’abate. Un uomo che guiderà le sue pecore con discernimento e moderazione. La grande forza del suo insegnamento sarà nel rifuggire l’appiattimento e nell’ispirazione a prendersi cura dei fragili con tenerezza ed equilibrio”. Ricorda come “la statua di San Benedetto riuscì a resistere al terremoto nella piazza davanti al duomo di Norcia. non è un caso che sia il patrono d’Europa, il suo messaggio di convivenza tra i popoli non ha vacillato in quell’occasione e dobbiamo fare sì che non vacilli in tutti i terremoti, non solo fisici. Intorno a quella statua è iniziata la ricostruzione e intorno a quegli insegnamenti potrà reggersi l’architettura dei valori da cui discende la nostra democrazia”.
E’ quindi il ministro della cultura Gennaro Sangiuliano a ricordare come “MONTEVERGINE è per me un luogo del cuore. in ogni mese di maggio dovevo portare la mia mamma, devota alla Madonna, al santuario. Luoghi come questi costituiscono la geografia identitaria della nostra nazione. Novecento anni sono un appuntamento importante. Non possiamo dimenticare che gran parte della filosofia greca ci è stata trasmesso da chi ha presidiato questi luoghi. MONTEVERGINE rappresenta il pilastro della nostra spiritualità e del nostro sistema valoriale. Mi fa piacere che chi aveva creduto in un’estrema secolarizzazione della società voglia recuperare oggi il valore della sacralità” E cita le parole di Benedetto Croce che sottolineava
a domenica del Corriere
“perchè non possiamo non dirci cristiani”. “II cristianesimo — conclude – è tra le più alte dimensioni spirituali. Aristotele ci ricorda che mentre gli esseri viventi hanno luoghi naturali, gli uomini vivono in luoghi che sono stati prodotti in secoli di storia, una produzione non solo materiale, ma anche immateriale, di radici che non gelano mai”.
“Nonostante le sfide del presente — sottolinea il sindaco di Mercogliano Vittorio D’Alessio — MONTEVERGINE continua ad essere un faro per tante persone che hanno bisogno di misericordia e gesti concreti di accoglienza. Con questo spirito ci auguriamo che l’anno giubilare possa rappresentare non solo un’occasione per riappropriarci della nostra storia ma anche per favorire il processo di crescita spirituale e religiosa. Siamo orgogliosi di conferire al cardinale Parolin la cittadinanza onoraria per l’alto magistero a sostegno della pace e per il contributo alla costruzione di una società più giusta. per l’amore che ha poi volte mostrato per la nostra città e la forte devozione per la Vergine. La preghiamo di far giungere al Papa il ringraziamento di Mercogliano per il suo magistero fecondo”
Quindi la cerimonia civile lascia spazio a quella religiosa, con la chiesa del santuario, gremita in ogni ordine di posto, pronta ad accogliere la santa messa officiata dal cardinale Parolin. A concludere il rito la benedizione papale accompagnata dall’indulgenza plenaria. Ad accogliere il cardinale e i ministri i piccoli studenti di Mercogliano con le loro bandierine. l’Orchestra di fiati del Cimarosa e tantissimi fedeli accorsi a Montevergine in funicolare anche da fuori regione.
Fonte: Avvenire – 31 Maggio 2023
PAROLIN: IL PAPA A MONTEVERGINE?
NON PERDIAMO LA SPERANZA
di Floriana Guerriero
« e radici cristiane devono animare il nostro
impegno civile. L’unità non è uniformità, non dobbiamo aspirare ad essere uguali, le differenze non devono essere fonte di conflitto ma ricchezza per tutti. Di qui la nostra preghiera allo Spirito Santo perché converta i cuori di chi governa”. E’ il cardinale Pietro Parolin, legato pontificio, ad inaugurare l’anno giubilare a MONTEVERGINE in occasione dei 900 anni del santuario. Una celebrazione che chiama a raccolta fedeli da tutta Italia ma non dimentica il dramma dell’Ucraina e le sofferenze delle fasce sociali più deboli. Ad accompagnarlo l’abate ordinario dell’abbazia territoriale di Subiaco, Mauro Meacci e l’abate ordinario dell’abbazia territoriale di Santa Maria di Monte Oliveto Maggiore Diego Gualtiero Rosa. “La Chiesa non ha tutte le soluzioni — prosegue Parolin – anche se si sforza di trovare le strade del dialogo. Tuttavia, può partire da valori come la cura e l’accoglienza. di qui la volontà di essere vicini a chi vive una condizione di precarietà e deve fare i conti con problemi quotidiani”. Sul possibile arrivo di Papa Francesco spiega che ‘Per quest’anno ha in programma altri viaggi ma non perdiamo le speranze”. Ricorda di essere tornato qui dopo due anni ma di aver potuto, questa volta “gustare in funicolare la bellezza della terra irpina e la genuina devozione di questo popolo”. Nel ricevere la cittadinanza onoraria di Mercogliano dal sindaco di MONTEVERGINE Vittorio D’Alessio sottolinea come “C’è un pericolo nel consegnare le chiavi della città a qualcuno. che possa entrare in qualsiasi momento in casa ma io so che qui sarò sempre accolto con calore. La mia devozione alla Vergine viene rafforzata da questo nobile attestato. Mi sento ancora più legato a questa abbazia”. Rivolge il suo saluto speciale al corpo diplomatico dei paesi del mondo “che hanno accolto famiglie di campani, portandovi la fede per la Madonna”. Per lui l’abbraccio dell’abate Riccardo Guariglia che accoglie Parolin “come nostro concittadino” e gli chiede di “portare a Papa Francesco l’eco della nostra fede e della nostra gioia”.
E’ il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca a sottolineare la volontà di essere al fianco dell’abbazia “in quest’anno giubilare che vuole essere un momento di spiritualità che offriamo a tutti il mondo”. Ricorda come la “fede per la Madonna di MONTEVERGINE è cresciuta nel ricordo degli emigranti. che hanno sempre guardato a MONTEVERGINE come a un faro, come a un simbolo delle radici da tenere vive”. E sono di nuovo la guerra e gli orrori del presente a ritornare nei discorsi. Ribadisce “che c’è bisogno di qualcosa di più della politica e della burocrazia. serve piuttosto un’ispirazione religiosa come quella della Vergine Madre che possa segnare l’animo di chi governa e porre fine alle morti nel Mediterraneo, a questo bagno di sangue in Ucraina, ritrovando le radici dei nostri padri e riscoprendo un messaggio di pace”. Quindi rivolge il suo saluto al prefetto di Vercelli Lucio Parente, simbolo di “quella solidarietà nazionale necessaria tra Nord e Sud. Anche in questo l’ispirazione verginiana sarebbe utile”.
Il ministro dell’interno Matteo Piantedosi ricorda il legame con questi luoghi che “ha radici profonde” per sottolineare. infine. il messaggio di convivenza tra i popoli che arriva dal santuario “un monumento all’etica di servizio, riferimento per chi si riconosca nell’appartenenza ai valori democratici. E’ San Benedetto a giungere qui, seguendo l’esempio di San Guglielmo. Fonda la regola in un momento difficile per l’Occidente, qui, nel centro del Mediterraneo, verranno gettati i semi di un modello di comunità basato sulla centralità della persona, dal forte significato politico e attuale in un momento come questo. di svilimento della cultura cristiana. San Benedetto affermerà un micro
sistema sociale che rappresenta la formula più evoluta della convivenza cristiana”. Ribadisce l’attualità del “suo invito ad accogliere gli uomini come sono, tenendo conto dei vulnerabili, valorizzando le loro disuguaglianze nel sapere, nell’intelligenza. nella resistenza fisica. affidandole ad una guida saggia come quella dell’abate. Un uomo che guiderà le sue pecore con discernimento e moderazione. La grande forza del suo insegnamento sarà nel rifuggire l’appiattimento e nell’ispirazione a prendersi cura dei fragili con tenerezza ed equilibrio”. Ricorda come “la statua di San Benedetto riuscì a resistere al terremoto nella piazza davanti al duomo di Norcia. non è un caso che sia il patrono d’Europa, il suo messaggio di convivenza tra i popoli non ha vacillato in quell’occasione e dobbiamo fare sì che non vacilli in tutti i terremoti, non solo fisici. Intorno a quella statua è iniziata la ricostruzione e intorno a quegli insegnamenti potrà reggersi l’architettura dei valori da cui discende la nostra democrazia”.
E’ quindi il ministro della cultura Gennaro Sangiuliano a ricordare come “MONTEVERGINE è per me un luogo del cuore. in ogni mese di maggio dovevo portare la mia mamma, devota alla Madonna, al santuario. Luoghi come questi costituiscono la geografia identitaria della nostra nazione. Novecento anni sono un appuntamento importante. Non possiamo dimenticare che gran parte della filosofia greca ci è stata trasmesso da chi ha presidiato questi luoghi. MONTEVERGINE rappresenta il pilastro della nostra spiritualità e del nostro sistema valoriale. Mi fa piacere che chi aveva creduto in un’estrema secolarizzazione della società voglia recuperare oggi il valore della sacralità” E cita le parole di Benedetto Croce che sottolineava
a domenica del Corriere
“perchè non possiamo non dirci cristiani”. “II cristianesimo — conclude – è tra le più alte dimensioni spirituali. Aristotele ci ricorda che mentre gli esseri viventi hanno luoghi naturali, gli uomini vivono in luoghi che sono stati prodotti in secoli di storia, una produzione non solo materiale, ma anche immateriale, di radici che non gelano mai”.
“Nonostante le sfide del presente — sottolinea il sindaco di Mercogliano Vittorio D’Alessio — MONTEVERGINE continua ad essere un faro per tante persone che hanno bisogno di misericordia e gesti concreti di accoglienza. Con questo spirito ci auguriamo che l’anno giubilare possa rappresentare non solo un’occasione per riappropriarci della nostra storia ma anche per favorire il processo di crescita spirituale e religiosa. Siamo orgogliosi di conferire al cardinale Parolin la cittadinanza onoraria per l’alto magistero a sostegno della pace e per il contributo alla costruzione di una società più giusta. per l’amore che ha poi volte mostrato per la nostra città e la forte devozione per la Vergine. La preghiamo di far giungere al Papa il ringraziamento di Mercogliano per il suo magistero fecondo”
Quindi la cerimonia civile lascia spazio a quella religiosa, con la chiesa del santuario, gremita in ogni ordine di posto, pronta ad accogliere la santa messa officiata dal cardinale Parolin. A concludere il rito la benedizione papale accompagnata dall’indulgenza plenaria. Ad accogliere il cardinale e i ministri i piccoli studenti di Mercogliano con le loro bandierine. l’Orchestra di fiati del Cimarosa e tantissimi fedeli accorsi a Montevergine in funicolare anche da fuori regione.