Preghiera di affidamento alla Vergine
O Vergine Maria, che da quel dono di Grazia e Magnificenza, incarnato senza peccato nel tuo ventre, hai ricevuto ricchezza, santità, conforto e sostegno; che dallo Spirito Santo ricevesti la potente saggezza dell’Altissimo nel giorno della Pentecoste; Tu che sei Madre di Cristo, della Chiesa, dell’Umanità ascolta questa preghiera e consentici, come tuoi figli, di chiamarti Mamma.
Carezza con le tue tenere mani lo spirito inquieto di chi ti prega, abbraccia maternamente chi confida in te. Con la fragranza della tua presenza, sii pane benedetto per chi è affamato e in solitudine vive l’assenza degli affetti. Rinnova nel tuo dolce e immenso cuore chi vuole cibarsi del tuo fulgido amore.
Avvolgi con la tua meravigliosa luce di bontà le nostre tristezze, lo scoramento. Cancella le tenebre dal cuore, libera la gioia, l’amore. Asciuga le lacrime che corrono sul volto, fanne sorgente di serenità e devota adorazione, tempio di bellezza senza ombre a minarne la grandezza.
Dona speranza e benedici i nostri occhi affinché vedano la magnificenza della tua figura, la tenera grandezza del tuo bene, unico, raro, fonte di ispirazione per la nostra esistenza. Apri le pupille di chi è cieco senza saperlo davanti all’egoismo del mondo e non comprende la divina creazione. Semina nel loro cuore l’astro caritatevole di Cristo Redentore.
Concedi ristoro dei nostri tormenti, aiutaci a comprendere la semplicità, mostraci la via da seguire, prendici sotto il tuo manto di gloriosa protezione, bacia la nostra fronte, mondaci dal peccato e saremo figli prodighi di riconoscenza, abbandono e preghiera al tuo santuario terreno.
Riempi la nostra vita del tuo nettare d’ immensa e assoluta dolcezza, liberaci dall’amarezza quando soffriamo le pene della malattia, le miserie dell’esistenza, e rinneghiamo la nostra fede perché non comprendiamo il dolore, il suo dono, voltando le spalle a Cristo, afferraci nella tempesta del tormento e portaci in salvo.
Tu che hai perduto il Figlio, baciato il corpo martoriato dalla cattiveria del mondo, abbracciato la sua croce e le vesti si sono tinte del suo sangue, apri la via del Paradiso alle anime che sono alla fine dei loro giorni, perdona le colpe, intercedi per la loro salvezza. Fa che l’alba della resurrezione li accompagni nel sereno porto della vita eterna.
Inonda la nostra vita, spesso avvolta dallo smarrimento e dalla perdizione, come sorgente fulgida di misericordia, carità, perdono. Liberaci dai lacci del peccato, soffia la meraviglia del divino amore, fa che sia ossigeno per chi ha fame di fede e speranza e, con la tua potente intercessione, consentici di andare incontro al Padre con cuore nuovo e purezza di spirito.
Prenditi cura dei fratelli e delle sorelle di tuo Figlio Gesù ancora smarriti e peregrinanti in mezzo a difficoltà, pericoli e affanni. Tutti Noi abbiamo bisogno di te come l’acqua nel deserto, aiutaci a essere saldi nella fede quando il dubbio, le passioni della carne, la stanchezza minacciano di investirci e travolgerci. Illumina col tuo sorriso il nostro cammino e vivremo nella radiosità della tua Alba fulgente ed eterna. La notte mai più arriverà ad albergare nei nostri cuori.*
* Preghiera di Emanuela Sica – Rielaborazione della sua opera prima “Preghiera di Supplica a Maria Consolatrice”
Preghiera di affidamento a Gesù
A lungo ho camminato nel deserto della mia vita, scalza/o e senza sogni, triste e senza salvezza. Ogni cosa mi sembrava opprimente, pesante, difficile, impossibile. Poi ti ho visto, dagli occhi chiusi sei entrato nel mio cuore, e da quel giorno non ho avuto più paura.
Signore lascio a te la cura della mia vita. Ogni mia tribolazione o sofferenza l’affido a te. Ma ti affido anche il tesoro della mia esistenza, la mia famiglia. Abbi cura di lei come se fosse tua.
Riprendi le mie fragilità e falle diventare forze senza sosta. Riprendi i miei sbagli e falli diventare insegnamenti per il futuro. Riprendi il cattivo e tramutalo in buono. Riprendi l’arroganza e tramutala in dolcezza. Riprendi la diffidenza e tramutala in accoglienza. Riprendi la rabbia e tramutala in calma. Riprendi ogni cosa che non è quella che dovrebbe essere.
Ero affogata/o nel mare del peccato e tu mi hai salvata/o. Hai svuotato le mie viscere dalle acque salate del peccato e ogni cosa in me è mutata, cambiata, migliorata e rinnovata. Non ti chiedo di modificare il mio destino. Sia sempre fatta la tua volontà.
Ti chiedo ristoro nel dolore e una piccola fiammella di luce nella notte più nera. Porterò ogni croce che serve per la redenzione dell’anima mia e del mondo. Aiutami ad accettare quello che il giorno e il tempo mi offre, sia nel bene ma soprattutto nel male. Leggi nel mio cuore le parole che non so dire. Allontana da me il maligno e avvolgimi nel tuo cerchio di luce d’amore e immensa misericordia. Insegnami come accettare le cose che non riesco ad accettare. Donami un sorso di letizia anche nei momenti di pianto. Tramuta le mie lacrime in acqua di sorgente.
Fammi essere fonte per chi ha sete di te. Signore lascio a te la cura del mio essere imperfetto, tienimi nel tuo palmo martoriato come se fossi una colomba ferita, e quasi morente, raccolta dal terreno nel bosco di rovi e cacciatori. Non ti chiedo null’altro. Affido a te le mie ferite. Sii balsamo che le cura. Se tu vorrai fammi guarire. Ma sia fatta sempre e soltanto la tua volontà.*
Amen
* Preghiera di Emanuela Sica
Preghiera di affidamento alla Vergine
Emanuela Sica
O Vergine Maria, che da quel dono di Grazia e Magnificenza, incarnato senza peccato nel tuo ventre, hai ricevuto ricchezza, santità, conforto e sostegno; che dallo Spirito Santo ricevesti la potente saggezza dell’Altissimo nel giorno della Pentecoste; Tu che sei Madre di Cristo, della Chiesa, dell’Umanità ascolta questa preghiera e consentici, come tuoi figli, di chiamarti Mamma.
Carezza con le tue tenere mani lo spirito inquieto di chi ti prega, abbraccia maternamente chi confida in te. Con la fragranza della tua presenza, sii pane benedetto per chi è affamato e in solitudine vive l’assenza degli affetti. Rinnova nel tuo dolce e immenso cuore chi vuole cibarsi del tuo fulgido amore.
Avvolgi con la tua meravigliosa luce di bontà le nostre tristezze, lo scoramento. Cancella le tenebre dal cuore, libera la gioia, l’amore. Asciuga le lacrime che corrono sul volto, fanne sorgente di serenità e devota adorazione, tempio di bellezza senza ombre a minarne la grandezza.
Dona speranza e benedici i nostri occhi affinché vedano la magnificenza della tua figura, la tenera grandezza del tuo bene, unico, raro, fonte di ispirazione per la nostra esistenza. Apri le pupille di chi è cieco senza saperlo davanti all’egoismo del mondo e non comprende la divina creazione. Semina nel loro cuore l’astro caritatevole di Cristo Redentore.
Concedi ristoro dei nostri tormenti, aiutaci a comprendere la semplicità, mostraci la via da seguire, prendici sotto il tuo manto di gloriosa protezione, bacia la nostra fronte, mondaci dal peccato e saremo figli prodighi di riconoscenza, abbandono e preghiera al tuo santuario terreno.
Riempi la nostra vita del tuo nettare d’ immensa e assoluta dolcezza, liberaci dall’amarezza quando soffriamo le pene della malattia, le miserie dell’esistenza, e rinneghiamo la nostra fede perché non comprendiamo il dolore, il suo dono, voltando le spalle a Cristo, afferraci nella tempesta del tormento e portaci in salvo.
Tu che hai perduto il Figlio, baciato il corpo martoriato dalla cattiveria del mondo, abbracciato la sua croce e le vesti si sono tinte del suo sangue, apri la via del Paradiso alle anime che sono alla fine dei loro giorni, perdona le colpe, intercedi per la loro salvezza. Fa che l’alba della resurrezione li accompagni nel sereno porto della vita eterna.
Inonda la nostra vita, spesso avvolta dallo smarrimento e dalla perdizione, come sorgente fulgida di misericordia, carità, perdono. Liberaci dai lacci del peccato, soffia la meraviglia del divino amore, fa che sia ossigeno per chi ha fame di fede e speranza e, con la tua potente intercessione, consentici di andare incontro al Padre con cuore nuovo e purezza di spirito.
Prenditi cura dei fratelli e delle sorelle di tuo Figlio Gesù ancora smarriti e peregrinanti in mezzo a difficoltà, pericoli e affanni. Tutti Noi abbiamo bisogno di te come l’acqua nel deserto, aiutaci a essere saldi nella fede quando il dubbio, le passioni della carne, la stanchezza minacciano di investirci e travolgerci. Illumina col tuo sorriso il nostro cammino e vivremo nella radiosità della tua Alba fulgente ed eterna. La notte mai più arriverà ad albergare nei nostri cuori[1].
Preghiera di affidamento a Gesù
Emanuela Sica
A lungo ho camminato nel deserto della mia vita, scalza/o e senza sogni, triste e senza salvezza. Ogni cosa mi sembrava opprimente, pesante, difficile, impossibile. Poi ti ho visto, dagli occhi chiusi sei entrato nel mio cuore, e da quel giorno non ho avuto più paura.
Signore lascio a te la cura della mia vita. Ogni mia tribolazione o sofferenza l’affido a te. Ma ti affido anche il tesoro della mia esistenza, la mia famiglia. Abbi cura di lei come se fosse tua.
Riprendi le mie fragilità e falle diventare forze senza sosta. Riprendi i miei sbagli e falli diventare insegnamenti per il futuro. Riprendi il cattivo e tramutalo in buono. Riprendi l’arroganza e tramutala in dolcezza. Riprendi la diffidenza e tramutala in accoglienza. Riprendi la rabbia e tramutala in calma. Riprendi ogni cosa che non è quella che dovrebbe essere.
Ero affogata/o nel mare del peccato e tu mi hai salvata/o. Hai svuotato le mie viscere dalle acque salate del peccato e ogni cosa in me è mutata, cambiata, migliorata e rinnovata. Non ti chiedo di modificare il mio destino. Sia sempre fatta la tua volontà.
Ti chiedo ristoro nel dolore e una piccola fiammella di luce nella notte più nera. Porterò ogni croce che serve per la redenzione dell’anima mia e del mondo. Aiutami ad accettare quello che il giorno e il tempo mi offre, sia nel bene ma soprattutto nel male. Leggi nel mio cuore le parole che non so dire. Allontana da me il maligno e avvolgimi nel tuo cerchio di luce d’amore e immensa misericordia. Insegnami come accettare le cose che non riesco ad accettare. Donami un sorso di letizia anche nei momenti di pianto. Tramuta le mie lacrime in acqua di sorgente.
Fammi essere fonte per chi ha sete di te. Signore lascio a te la cura del mio essere imperfetto, tienimi nel tuo palmo martoriato come se fossi una colomba ferita, e quasi morente, raccolta dal terreno nel bosco di rovi e cacciatori. Non ti chiedo null’altro. Affido a te le mie ferite. Sii balsamo che le cura. Se tu vorrai fammi guarire. Ma sia fatta sempre e soltanto la tua volontà.
Amen
[1] Preghiera di Emanuela Sica – Rielaborazione della sua opera prima “Preghiera di Supplica a Maria Consolatrice”